La spiritualità è la chiave per la felicità di un bambino: lo dice la scienza!

spiritualità bambini

 

Molti studi suggeriscono che la spiritualità è la chiave per la felicità di un bambino.
Un professore di psicologia all’Università della British Columbia, Okanagan, e suoi colleghi Ben Coleman e Judi Wallace hanno condotto uno studio che suggerisce che la spiritualità è la chiave per la felicità dei bambini.

Negli ultimi anni, gli scienziati sono stati in grado di misurare l’effetto delle emozioni positive e dei sentimenti di gioia; la spiritualità si è dimostrata la risposta per scoprire ciò che meglio produce questi sentimenti dentro di noi.

La comprensione della felicità è stata sottoposta a moltissime ricerche per un certo numero di anni. Questo particolare suggerisce che i processi che influenzano la felicità non sono guidati da fattori esterni, ma da caratteristiche e qualità interne: 320 bambini di età compresa tra 8 e 12 anni sono stati valutati con lo scopo comprendere la relazione tra spiritualità e felicità, da entrambe le scuole, pubbliche e private.

Lo studio ha rivelato che la spiritualità dei bambini, (ad esempio, pregare e meditare), era fortemente legata alla loro felicità. I risultati mostrano studi paralleli sulla felicità degli adulti e suggeriscono strategie per migliorare la felicità nei bambini.

Gli autori hanno scoperto che i bambini che affermavano di essere più spirituali erano più felici. In particolare, negli aspetti personali (cioè il significato e il valore nella propria vita) e quelli comuni (cioè la qualità e la profondità delle relazioni interpersonali) della spiritualità che erano dei forti predittori della felicità dei bambini. La spiritualità ha fatto la differenza fino al 27%  nei livelli di felicità tra i bambini.

I ricercatori hanno identificato molti modi in cui la spiritualità migliora il benessere soggettivo. Uno di questi modi  è aumentare il significato personale nella propria vita. La spiritualità può produrre il senso del significato in cui vale la pena di vivere o morire.

“Se la spiritualità accresce la felicità aumentando il significato personale, questo può suggerire strategie per migliorare la nostra vita”.

Ancora una volta, la spiritualità non è solo un’altra ‘cosa’ su cui aggrapparsi, ma un sistema di credenze interiori a cui una persona fa affidamento.

Se guardiamo il pianeta oggi, dal giorno in cui siamo nati, possiamo constatare che è in atto un vero e proprio bombardamento di marketing, pubblicità, televisione e altro; i nostri desideri sono letteralmente programmati dentro di noi. Cerchiamo costantemente fattori esterni per la soddisfazione e la felicità, (ad esempio, il denaro), ma dopo aver acquisito queste caratteristiche esterne passiamo istantaneamente a qualcos’altro al di fuori di noi per sentirci felici o soddisfatti. Questo è il risultato del condizionamento di massa a cui siamo esposti durante la nostra vita.

Ti sei mai chiesto perché la maggioranza delle persone sul pianeta desidera le stesse cose? Vogliono soldi, macchine, vestiti e una grande casa. Cosa succede quando nessuno vuole più queste cose? Cosa succede quando nessuno ha veramente il desiderio di acquisire guadagni materiali? Cosa succede ad un individuo quando arriva alla comprensione che nulla di esterno può portarci gioia? È un processo di grande trasformazione, risveglio ed introspezione verso la vera realizzazione. Ci costringe a guardare dentro di noi, impone anche un notevole sforzo per creare una nuova esperienza che risuoni maggiormente con il nostro essere interiore.

Mentre cresciamo, non prestiamo attenzione alla nostra voce interiore, trascurandola e spingendola da una parte. Essa è la chiave della gioia, è la tua intuizione, i tuoi sistemi di credenze, il tuo cuore. Molti di noi non hanno nemmeno avuto il tempo di svilupparla o ascoltarla, molti di noi non sanno nemmeno che esiste perché ci viene detto cosa credere, come vivere le nostre vite e cosa ci rende felici. Non ci è data l’opportunità di esaminare ed esplorare queste cose da soli, attraverso la nostra guida interiore.

Cercare costantemente la felicità e la realizzazione al di fuori di noi stessi, o avere un certo criterio esterno per raggiungere uno stato di felicità, ci tiene incatenati in un ciclo di depressione ed insoddisfazione, perché queste cose non possono mai fornirci veri sentimenti di gioia e serenità. Sentiamo sempre che ci manca qualcosa e che dobbiamo avere sempre di più per migliorarci. Certo, i beni materiali possono fornire qualcosa di temporaneo, ma per vibrare nella frequenza energetica della gioia è necessario trovare il divino che è in noi.

Non è possibile essere in uno stato di gioia costante. Esiste pero’ una pace neutra che può essere percepita anche come uno stato di tristezza dalle persone empatiche. Questo è il nostro stato naturale: l’osservatore.

Poiché siamo stati programmati e condizionati a cercare la realizzazione al di fuori di noi stessi per la maggior parte delle nostre vite, questo processo è estremamente difficile. Ma se avrai la consapevolezza che nulla di esterno puo’ davvero renderti ‘felice’, troverai la gioia nel solo essere ed avrai l’opportunità di sperimentare la bellezza di questa vita.

 

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